Il fondatore di BitGrail ha ordinato di rimborsare $170 milioni di criptovaluta mancante

Il fondatore di BitGrail ha ordinato di rimborsare $170 milioni di criptovaluta mancante. Il Tribunale fallimentare italiano ha autorizzato il sequestro dei beni personali del fondatore di BitGrail Francesco Firano, ordinandolo di pagare 170 milioni di dollari per rimborsare la perdita di criptovaluta del cliente dallo scambio BitGrail.
Sig. Firano, noto come “The Bomber”, possedeva e gestiva lo scambio di criptovalute BitGrail. Quasi un anno fa, lo scambio ha annunciato di aver perso 17 milioni di monete Nano, circa 170 milioni di dollari.
I documenti trapelati sono stati pubblicati su Medium dal BitGrailVittimsGroup che evidenziano come l'amministratore del sito Web BitGrail abbia bloccato gli utenti dal ritiro delle loro criptovalute.
L'importo mancante equivale all'80% dell'importo aggregato depositato sulla piattaforma.
Secondo quanto riferito, l'amministratore ha informato gli utenti che potevano recuperare la proprietà del restante 20% “rinunciando a qualsiasi azione legale contro BitGrail e aderendo a un piano di rimborso”.
Presumibilmente, nel febbraio 2018, Firano ha scoperto i fondi mancanti e ha ritenuto che fossero stati “ritirati illegalmente da utenti che avevano sfruttato la vulnerabilità del software Nano”.
Gli sviluppatori hanno riconosciuto i difetti del software dopo averli inizialmente negati.
La sentenza rivela: “Le richieste multiple sono state il risultato delle richieste multiple di BitGrail inviate al nodo Nano, che non aveva alcuna conoscenza del sistema di contabilità degli scambi”.
In effetti, il deficit è emerso perché gli utenti che hanno rubato il capitale Nano hanno scoperto di poter ritirarsi in momenti specifici, il che a sua volta ha dato loro la possibilità di ottenere due prelievi identici. Uno dei quali sarebbe “ufficiale” mentre l'altro lanciato senza essere contabilizzato nello scambio.
Presumibilmente, lo scambio aveva immagazzinato tutte le partecipazioni Nano in un portafoglio caldo, il che ne comprometteva la sicurezza.
Il 21 gennaio 2019, il Tribunale fallimentare italiano ha statuito che il Sig. Firano era responsabile della perdita. Essa ha inoltre ordinato il sequestro dei beni personali del signor Firano per recuperare il maggior numero possibile di fondi persi.
Un aggiornamento separato dal BitGrailVictimsGroup on Medium ha rivelato che le autorità hanno attualmente sequestrato 1 milione di dollari in beni personali, compresa l'auto di Firano.
L'aggiornamento spiega come la Corte abbia criticato Firano per non assumersi immediatamente la responsabilità delle perdite, affermando: “Aspettando di rendere pubblica la carenza, Firano ha causato al pubblico perdite sostanzialmente maggiori”.
La sentenza della Corte conclude: “La Società è chiaramente insolvente, in quanto non è in grado di restituire un numero uguale di criptovalute dello stesso tipo ai suoi utenti, a seguito dell'hack di Nano sulla piattaforma. La petizione fallimentare è quindi accolta.”
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