Il Parlamento europeo ha rilasciato un rapporto di 163 pagine in cui suggerisce che le banche e le banche centrali che lanciano le proprie criptovalute potrebbero segnare l'inizio della fine di Bitcoin e altcoin.
«L'arrivo di criptovalute autorizzate promosse dalle banche, anche dalle banche centrali, rimodellerà l'attuale livello di concorrenza nel mercato delle intercriptovalute, ampliando il numero di concorrenti», afferma lo studio intitolato «Competition Issues in the Area of Financial Technology (FinTech)».
«Tuttavia, il potere di mercato delle banche nei servizi bancari tradizionali potrebbe essere utilizzato per limitare la concorrenza nel mercato delle criptovalute attraverso acquisizioni preventive o schemi predatori di prezzi».
«Le banche centrali o le banche tradizionali potrebbero voler utilizzare quei sistemi di criptovaluta autorizzati (centralizzati) nel tentativo di integrare o sostituire le valute (decentralizzate) prive di autorizzazione già in uso», avverte lo studio.
Sottolinea il fatto che le «banche storiche» possono impegnarsi in comportamenti anticoncorrenziali negando alle startup di FinTech e alle criptovalute l'accesso ai «gateway delle attività bancarie tradizionali, come i sistemi di pagamento per i bonifici bancari o gli schemi di elaborazione delle carte».
Gli autori del rapporto affermano che l'indagine e il perseguimento di comportamenti anticoncorrenziali sono complicati a causa della natura internazionale dei mercati delle criptovalute. Essi rilevano inoltre che il mercato dei servizi cloud avanzati è dominato da un «piccolo numero di grandi società tecnologiche», il che rende molto difficile per i nuovi attori accedere al settore.
Lo studio mette inoltre in guardia che le criptovalute offrono esempi tecnologici e operativi che sono fonte di perturbazione dell'intero settore, compresa la stabilità monetaria e finanziaria.
«Se la tecnologia del registro distribuito è aperta, o senza autorizzazione, tutti possono sviluppare qualsiasi attività senza richiedere alcuna autorizzazione all'ingresso nel mercato, anche lasciando il sistema senza alcuna regolamentazione», afferma.
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