Massicci furti di cripto in Giappone impongono regole più severe sulle proprietà patrimoniali

L'autoregolamentazione Japan Virtual Exchange Association ha annunciato nuove misure più severe per la gestione degli asset dei clienti nel tentativo di ridurre la vulnerabilità degli scambi crittografici agli hacker.

Questi includono la fissazione di un massimale sulla quantità di criptovaluta che gli scambi gestiscono online, riporta il Japan Times. Secondo quanto riferito, il massimale si aggirerà intorno al 10-20% dei depositi dei clienti.

Certificazione FSA

Fonti dell'associazione affermano che le nuove regole, che sono state elaborate a luglio, saranno attuate una volta che l'Agenzia dei servizi finanziari del paese le avrà certificate. La spinta per regolamenti più severi arriva dopo un paio di hack contro i cambi di criptovalute in Giappone.

Sotto attacco

L'ultimo attacco informatico è stato effettuato a metà settembre contro Zaif. Lo scambio crittografico autorizzato ha perso agli hacker circa 60 milioni di dollari in crypto, inclusi quasi 6.000 Bitcoin.

A gennaio, nel frattempo, Coincheck, è stato hackerato e derubato di oltre 520 milioni di dollari in token NEM (New Economy Movement).

In entrambi i casi, i beni rubati venivano gestiti online. Gli scambi crittografici di solito tengono offline grandi porzioni delle criptovalute dei clienti per motivi di sicurezza. Tuttavia, alcune parti vengono mantenute online in modo che possano essere facilmente accessibili per le transazioni.

https://coinrivet.com/cryptocurrency-thefts-are-big-in-japan-national-police-agency-warns/

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