Un comitato permanente comprendente la banca centrale dell'Arabia Saudita ha affermato che il commercio di criptovalute «non autorizzate» è illegale nel paese.
UN dichiarazione pubblicato dalla Saudi Arabian Monetary Authority (SAMA) mette in guardia contro «il trading in valute digitali o quella che è nota come moneta virtuale per le loro conseguenze negative e gli elevati rischi per i trader, in quanto sono fuori dalla vigilanza governativa».
Aggiunge: «Valuta virtuale tra cui, ad esempio, ma non limitatamente a, i Bitcoin sono illegali nel regno e nessun soggetto o individuo è autorizzato per tali pratiche. Il comitato mette in guardia tutti i cittadini e residenti sulla deriva dopo tali illusioni e ottenere piani ricchi a causa degli elevati rischi normativi, di sicurezza e di mercato connessi, per non parlare della firma di contratti fittizi e del trasferimento di fondi a destinatari/entità/parti sconosciuti.»
Il comitato lavorerà con le parti interessate per ridurre il marketing per gli investimenti e il trading in valute forex e virtuali. Il principe saudita Al-Waleed bin Talal ha sbattuto Bitcoin durante un'apparizione sulla CNBC lo scorso anno, etichettandolo come una «frode» e paragonandolo a Enron.
«Questa cosa non è regolamentata. Non e' sotto controllo. Non è sotto la supervisione di nessuna Federal Reserve degli Stati Uniti Federal o di qualsiasi altra banca centrale», ha aggiunto.
BitOasis
Il crackdown segue il lancio di BitOasis, il primo scambio cripto nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa. I cittadini in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Bahrein e Qatar possono utilizzare il servizio inviando denaro su un conto bancario BitOasis e scambiandolo con Bitcoin per una tassa dell'1%.
L'azienda continua a elencare l'Arabia Saudita tra i suoi paesi supportati. Non ha risposto alla richiesta di commento di Coin Rivet.
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